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Sabato, 02 Agosto 2014 05:22

L' Editoriale:E' morto il calcio, retrocessioni e play-off, quando la Lega Pro si decide a tavolino e non sul campo

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L'EDITORIALE | E' morto il calcio, retrocessioni e play-off, quando la Lega Pro si decide a tavolino e non sul campo

Volete fare calcio: dotatevi di uno stadio, tanti spettatori e storia calcistica. I risultati? Non servono, non serve essere la migliore delle retrocesse, non serve vincere i Play-Off di Serie D (ormai equiparabili alle amichevoli estive, vista la valenza), non serve niente di tutto questo se volete fare la Lega Pro. E' questo quello che emerge dopo le decisioni sui ripescaggi di oggi. Due squadre, più di tutte, lo meritavano. Da una parte il Delta Porto Tolle Rovigo, la migliore delle formazioni retrocesse, dall'altra la Correggese, la vincitrice dei famosi play-off di Serie D. Alla fine dovranno fare la D (sempre se avranno ancora fantasia di giocare in questo calcio), perché lo step principale è avere lo stadio, ed a nulla serve se ti affanni a cercarne un altro nelle tua regione. Le decisioni di oggi, senza nulla togliere alle formazioni ed ai tifosi di Torres, Aversa Normanna e Martina Franca, non possono essere accettate, sempre che vogliamo parlare ancora di questo come di uno sport. In uno sport chi vince sul campo ottiene le categorie, in uno sport chi è la miglior retrocessa viene ripescata, ma sempre e solo in uno sport. Da tempo, troppo tempo, questo non lo è. Ed allora, anche il prossimo anno, preparatevi alle partite a porte chiuse, ai divieti per i tifosi, tanto ormai sarà tutto in streaming, è arrivato lo spettacolo. Purtroppo, però, è morto il calcio, ancora una volta. Fonte calcionazionale.it

In serie D altra vergogna. Erano 30 le società che sono state bocciate dalla Co.Vi.So.D dopo tanti tentennamenti ne passano 29 resta fuori solo la Maccerase Giada. Ben ventinove hanno vinto il successivo ricorso centrando l’iscrizione al campionato di Serie D 2014-2015. L’unica a non aver superato il ricorso è la Giada Maccarese che ha fornito una fideiussione non rilasciata da istituto di credito bancario

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Ecco cosa aveva scritto il giornalista E. Liuzzi sul Fatto Quotidiano sull' elezione di Carlo Tavecchio alla FIGC

Un pluricondannato per rinnovare la Figc (RS Il Fatto Quotidiano)

'Sulla nomina del presidente non decide la gentile signora, ma i delegati di un milione e mezzo di tesserati'

Si parla di Tavecchio come successore di Abete, ma non cambierebbe molto anzi

È l’ultima protesi di una Democrazia cristiana che fu, la Federazione Italiana Gioco Calcio. La continuità era rappresentata da Giancarlo Abete che dello scudo crociato fu anche deputato, trascinato nel tracollo dei Mondiali che portano il nome suo e quello di Cesare Prandelli. Ma guai a parlare di rottamazione, almeno da queste parti: per un vecchio democristiano che se ne va, uno ancora più vecchio che vuole arrivare.

Lui, il nuovo che avanza, si fa per dire visto che ha 71 anni, si chiama Carlo Tavecchio che, di Abete, era vice esecutivo oltre al mandato di presiedere la Lega dilettanti, ergo una quota di consensi senza eguali nella federazione del pallone. Il suo curriculum non splende, quasi per niente, anche e soprattutto in virtù di una lunga serie di condanne penali – iniziate all’inizio degli anni Settanta e proseguite fino al 1998 – che l’uomo ha collezionato. È stato sindaco, e questo lo sappiamo per certo, visto che la fascia tricolore l’ha indossata 19 anni consecutivi. Un comune, Ponte Lambro, provincia di Como, da quattromila abitanti e spiccioli, poca cosa, ma evidentemente gli è servito come trampolino. Ora il grande salto, la visibilità a portata di mano, nonostante Tavecchio sia contrario alle dimissioni di Abete.

SE IL PRESIDENTE dovesse lasciare, l’11 agosto, la sua candidatura a grande traghettatore è pronta. Un sistema che garantisce alla Figc la continuità e una serie di promozioni interne a tutti gradite, la torta da spartirsi non è piccola. Così nessuno si azzarda a ricordare che Tavecchio, oltre al record da sindaco, ne conosce uno anche da imputato: è stato processato e condannato cinque volte: condanna a 4 mesi di reclusione nel 1970 per falsità in titolo di credito continuato in concorso, 2 mesi e 28 giorni di reclusione nel 1994 per evasione fiscale e dell’Iva, 3 mesi di reclusione nel 1996 per omissione di versamento di ritenute previdenziali e assicurative, 3 mesi di reclusione nel 1998 per omissione o falsità in denunce obbligatorie, 3 mesi di reclusione nel 1998 per abuso d’ufficio per violazione delle norme anti-inquinamento, più multe complessive per oltre 7.000 euro.

Con delle credenziali del genere non poteva che essere consulente del ministero dell’Economia per problematiche di natura fiscale. Chi meglio di un condannato per evasione? Nessuno, ovvio. Oggi bussa alle porte di quel paradiso che è la presidenza della Figc. Abete lascia, ma non potrebbe fare altrimenti, visto che sotto la sua gestione le sconfitte in materia di calcio sono innumerevoli e non riguardano solo la Nazionale. C’è chi consiglia di non pronunciare l’ultima parola fino all’11 agosto, quando verrà convocata l’assem – blea: Abete, magari trattenuto per la giacchetta, potrebbe anche sacrificarsi e rimanere come traghettatore. Altrimenti la corsa pare già vinta, se non altro per via dei consensi che Tavecchio può spendere e per tutta una serie di crediti.

In alternativa, l’altro vice di Abete si chiama Demetrio Albertini, anagraficamente più giovane, ma responsabile quanto Abete del tracollo dell’Italia calcistica. Gli outsider saranno Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B (la sua candidatura alla presidenza della Lega Serie A fu affossata dall’asse Lotito- Galliani), Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico e già commissario straordinario della Figc tra il 2006 e il 2007, e Francesco Ghirelli, direttore generale Lega Pro.

CI HA PROVATO Barbara Berlusconi a bloccare la sostituzione interna con una sorta di auto candidatura, ma al momento non è stata presa neppure in considerazione. Ci ha pensato il vecchio Tavecchio a zittirla: “Sulla nomina del presidente non decide la gentile signora, ma i delegati di un milione e mezzo di tesserati”.

E per ultimo adesso vengono fuori anche le BANANE

ILPIPPOCALCIO - Red-azione

 

 

 

Letto 1430 volte Ultima modifica il Sabato, 02 Agosto 2014 05:59
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