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Mercoledì, 31 Ottobre 2012 10:33

Elezioni FIGC Veneto

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Mestre 31/10/12

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Venti Comitati Regionali. 17 presidenti che si ricandidano senza avere nessun contendente e 3 che dovranno lottare per poter confermarsi. Lombardia, Piemonte e Veneto.

Se questo può essere un segnale di democrazia per alcuni per altri, il fatto che solo in queste Regioni si mettono in discussione gli attuali “governi”, è una sconfitta visto che poi gli antagonisti vengono “spinti” da Consiglieri che per quattro anni hanno appoggiato i titolari della poltrona presidenziale. È indubbio che, se non si sia trovato un punto in comune

per continuare nel percorso intrapreso, questo rappresenti una sconfitta per chi ha avuto in mano il Comitato. Del Piemonte e della Lombardia abbiamo già parlato, mentre il Veneto vede scendere in campo contro l’attuale presidente Fiorenzo Vaccari il Coordinatore del Settore Giovanile e scolastico Giuseppe Ruzza, “spinto” da 2 delegati e un vice delegato dell’attuale “governance”. Proprio Ruzza due anni orsono fu uno dei maggiori sponsor di Vaccari e allora cosa lo ha portato a candidarsi contro di lui? «È vero quando l’attuale presidente – ci spiega Ruzza – decise di candidarsi dopo l’era Guardini, io l’ho ardentemente appoggiato e aiutato, e sono stato felicissimo della sua elezione, ma in questi due anni non ho gradito molto il fatto che Vaccari non abbia lavorato di squadra con le società e con le varie delegazioni, che sono la trincea del nostro movimento, e hanno bisogno di un’autonomia gestionale. Però ci tengo a precisare che la mia non è una candidatura contro Vaccari». Vai a spiegare all’attuale numero uno del calcio veneto. «L’attuale gestione ha fatto un ottimo lavoro sotto il profilo amministrativo, per questo abbiamo chiesto ai revisori dei conti di poter continuare a lavorare nel Comitato anche se dovessimo vincere noi le elezioni. Perché se si è svolto un lavoro bene non c’è bisogno di sfasciare tutto». L’idea che colpisce del candidato presidente Ruzza è quella di un Comitato in “movimento”: «Proprio così – ci spiega – non deve essere la periferia che va verso il centro ma il contrario. In pratica il Comitato si muoverà verso le società. Questo serve anche per tastare il polso delle situazioni reali delle nostre società. Molto spesso quando i dirigenti vengono nella sede centrale dove non conoscono nessuno si sentono anche intimoriti, mentre andando noi a casa loro possono sentirsi liberi di muoverci anche delle critiche. So che il Comitato è casa loro ma molte volte non è così che si sentono». Il fatto che al nord ci siano tre Regioni in bilico mentre al centro e al sud i giochi sembrano già chiusi è per Ruzza un’espressione di democrazia o di fallimento politico delle attuali presidenze? «Sono certo che si tratti di democrazia. Come ho già specificato, la mia non è una candidatura contro, ma penso che ci siano delle cose che andrebbero riviste, ripeto è mancato lo spirito di squadra all’attuale dirigenza e se non facciamo squadra noi del mondo del calcio allora chi deve farla?». Le elezioni si terranno presumibilmente il 24 novembre o il 1 dicembre: «Si ancora non sappiamo la data precisa. Vede noi non vogliamo fare cambiamenti epocali e non promettiamo nulla, ma una delle cose che ci piacerebbe mettere in atto è il fatto che anche i delegati provinciali e distrettuali non dico che vengano eletti dalle società, perché per fare una cosa del genere bisognerebbe cambiare lo Statuto, ma che vengano almeno indicati dalle società del territorio». Qual è l’accusa che le rivolgono maggiormente? «Beh, mi dicono che io e il mio gruppo di lavoro sorridiamo troppo. Vede un economista americano afferma che molte aziende negli Usa chiudono perché non si lavora più con il sorriso. Io penso che in una società cattiva, che corre e non ha rispetto per niente e per nessuno la gentilezza e un sorriso siano parti fondamentali e questo anche e soprattutto nel lavoro. Perché noi lavoriamo duro e come diceva un grande ex presidente del Cr come Giuseppe Nicosi, che era amatissimo da tutte le società: “quando si esce e si chiude la porta del Comitato basta parlare di calcio. Abbiamo il diritto di divertirci e di essere noi stessi”. Noi - conclude Giuseppe Ruzza - vorremmo, se mai vincessimo le elezioni, avere un rapporto di armonia con chi ci ha preceduto»

ILPIPPOCALCIO in collaborazione con PROFESSIONE CALCIO

Letto 4822 volte Ultima modifica il Giovedì, 03 Gennaio 2013 08:13
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